Giocare per giocarsi

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La possibilità di giocare è cruciale nello sviluppo psicofisico. Il gioco è riconoscimento della realtà concreta. Il momento più intenso del libro è l’affascinante proposta di pensare alla liturgia cristiana come «un gioco regolato da Dio stesso».

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Descrizione

Giocare è una maniera particolare di agire, di trattare la realtà in forma soggettiva; è possibilità di utilizzare l’intero potenziale della propria personalità e divenire consapevoli della propria vita senza mai adattarsi passivamente ad essa. Il rischio insito nel gioco ci apre al Mistero e ci mantiene in una sorta di oscillazione tra l’annullamento di noi stessi e la nostra inconsistente assolutizzazione. La capacità di mettersi in gioco costituisce appunto questo rischio, quest’arte, questo apprendimento. Per cui imparare a giocare è l’equivalente di imparare a vivere. È come dire che per giocare occorre senz’altro anche una tecnica: occorre cioè imparare a giocare; ma nella consapevolezza che il gioco, in quanto tale, non lo si impara, ma lo si gioca entrando in gioco; così come è vivendo che si impara a vivere.

«Chi prende il gioco come semplice gioco e il lavoro troppo seriamente ha capito molto poco dell’uno e dell’altro»
Heinrich Heine

Informazioni aggiuntive

Peso 130 g
Dimensioni 20,50 × 14 × 0,70 cm
EAN 9788869292736