B.U.O.N.I. 26: FILOSOFIA DEL GAMING

In questo saggio, l’autore ci guida in un percorso affascinante che attraversa la storia del pensiero occidentale, utilizzando il linguaggio e le dinamiche del gaming come strumento di riflessione esistenziale ed etica.

Che cos’è?

Un saggio divulgativo in cui la filosofia dialoga con il mondo videoludico. Il videogioco è una forma d’arte, ma anche un potente strumento educativo, filosofico ed esistenziale. In Filosofia del gaming. Da Talete alla PlayStation, Tommaso Ariemma ci invita a guardare ai videogame come spazi di pensiero: luoghi in cui le grandi domande dell’uomo – sul senso, sull’etica, sull’identità – si riformulano e si sperimentano, attraverso avatar, missioni, scelte morali e mondi simulati. Diviso in tre sezioni tematiche, il libro affronta la relazione tra pensiero filosofico e mondo dei videogiochi a partire da tre grandi domande: cos’è reale? Come agiamo e decidiamo? Chi siamo?
Si esplorano concetti come identità, libertà, etica e realtà, attraverso esempi tratti da videogiochi iconici.

Perché leggerlo?

Perché offre un’occasione concreta per risignificare una delle forme culturali più diffuse e influenti – il videogioco – alla luce della tradizione filosofica. In un contesto educativo spesso in difficoltà nel comunicare con le nuove generazioni, il libro di Ariemma fornisce una chiave d’accesso potente, capace di tradurre Platone, Aristotele o Nietzsche nel linguaggio di oggi.
Inoltre, dimostra come la cultura videoludica non sia un “tempo perso”, ma un linguaggio attraverso cui i giovani elaborano esperienze complesse, costruiscono sé stessi, si confrontano con valori e scelte. I videogiochi, quindi, possono diventare veri e propri spazi di riflessione filosofica, capaci di stimolare il pensiero critico e la consapevolezza. Questo libro ci permette di acquisire ulteriori strumenti per interpretare il mondo digitale con maggiore consapevolezza.

Per chi?

Una buona lettura per studenti e appassionati di videogame interessati ad andare oltre la superficie del gioco. Per docenti, genitori, educatori e curiosi della cultura contemporanea. Questo libro risulta utile anche per chi lavora nella progettazione culturale e vuole comprendere le potenzialità formative del videogioco.
Per i filosofi e i curiosi di ogni età che vogliono esplorare nuove forme di pensiero a partire dalla cultura pop.

Un punto forte?

La capacità di rendere accessibili temi complessi senza semplificarli. Ariemma accompagna il lettore in un percorso culturale ben strutturato, in cui ogni riferimento filosofico viene chiarito attraverso esempi concreti e familiari. Ogni capitolo è costruito come un “livello” da attraversare, con esempi concreti, riflessioni chiare e domande aperte.

Un’idea regalo…

Per un giovane appassionato di videogiochi, come spunto per guardare al proprio interesse con occhi nuovi. Anche un insegnante che desidera nuovi strumenti per interpretare il mondo digitale sicuramente può trovare degli ottimi spunti in questo testo.
Per chi lavora nella formazione e nella comunicazione e intuisce che il futuro passa anche da lì: dalla capacità di “giocare con senso”.

L’autore

Tommaso Ariemma è docente di Estetica e Sociologia dell’arte presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce. È autore di diversi saggi dedicati alla “pop-filosofia”, una corrente che utilizza i prodotti della cultura di massa per rendere la filosofia accessibile e attuale. Ha curato anche una serie video dedicata alla “Filosofia del gaming”, disponibile a questo link

La Pagella

Leggibilità 9 Lo stile è scorrevole e coinvolgente. Richiede attenzione, ma accompagna bene anche i lettori meno esperti.
Concretezza 9 I riferimenti ai videogiochi sono efficaci, puntuali e mai pretestuosi. La connessione con la vita quotidiana è costante.
Collegamenti 8 Numerosi i riferimenti filosofici e videoludici, ben integrati nel testo.

 

Irene Raimondi