L’eternità ha il sapore di un amore vivo e bruciante. Una passione che non si esaurisce, che va oltre il limite fisico della pelle, sfiora e osa spalancare dubbi e timori inconfessabili.
![](https://www.agoformazione.it/wp-content/uploads/Eternita-e-sesso-27.05-HP.png)
L’eternità ha il sapore di un amore vivo e bruciante. Una passione che non si esaurisce, che va oltre il limite fisico della pelle, sfiora e osa spalancare dubbi e timori inconfessabili.
Un albo illustrato sul tema del tempo. Una riflessione profonda su come imparare a vivere davvero ogni singolo istante con presenza e attenzione.
La seconda puntata sui giochi formativi ci fa scoprire il terzo livello di utilizzo. Dopo aver compreso che il primo livello è legato al piacere di giocare e il secondo punta sulle teorie che derivano dalle scienze umane, siamo pronti a tuffarci nel terzo livello.
Il gioco è serio ed è un ottimo alleato della formazione e dell’educazione. Esistono diversi livelli di utilizzo, il nostro formatore Antonio Di Lisi ne ha individuati tre. Scopriamoli insieme.
Il bullismo è uno degli argomenti cardine in ambito scolastico. Oltre alla giornata del 7 febbraio sono molteplici le attività proposte agli studenti, siamo sicuri che si tratti di vera prevenzione?
Le parole possono far crescere o distruggere. Sceglierle con cura e attenzione è un imperativo educativo. Una comunicazione attenta all’altro favorisce lo sviluppo armonioso della persona, soprattutto quando si è in fase di crescita.
Capire cos’è la felicità è il primo passo per perseguirla nella vita così come nel lavoro, anche perché… il lavoro è parte della vita!
Mettersi in ascolto del grido muto degli adolescenti sembra essere la sfida odierna. Genitori, educatori, docenti paiono sprovvisti dell’alfabeto emotivo per riuscire a tradurre ciò che celano nel profondo.
Lavorare in gruppo non è sempre facile, perché dentro il gruppo portiamo i nostri bisogni e le nostre aspettative. Il gioco da tavolo può facilitare il team building in molti modi.
Gli ultimi fatti di cronaca mettono in discussione il nostro operato come docenti, educatori e formatori. Una conversione culturale è ancora possibile?