VALUTARE E VERIFICARE

Scrivere un progetto, soprattutto in gruppo, richiede tempo e fatica e spesso ci porta ad accantonare e dimenticare elementi essenziale come la scelta dei criteri di valutazione. Gigi Cotichella ci dà dei suggerimenti su come verificare la riuscita di un progetto in modo efficace.

Di valutazione in valutazione

Cominciamo col dire che tutti i progetti hanno un inizio (fase di pensiero e scrittura), un durante (messa in atto) e una fine dalla quale ricomincia il ciclo. Un aspetto fondamentale che attraversa tutte e tre queste fasi è la capacità e possibilità di dare una valutazione al progetto in modo oggettivo e funzionale. Possiamo aver scritto il progetto migliore del mondo, ma, se non siamo in grado di valutarlo senza far prevalere l’aspetto emozionale, risulterà difficile anche raccontarlo per quello che è sia a noi stessi sia agli altri. Per questo è necessario prosi delle domande ancora prima di partire, quando stiamo solamente pensando al progetto: come lo valuterò alla fine? Ho raggiunto gli obiettivi prefissati? Com’è stata la qualità del progetto?

L’importanza degli indicatori

Ci sono tantissime tecniche e strumenti diversi per fare valutazione e non sono tra loro sempre interscambiabili. Uno strumento di valutazione ha senso in relazione all’oggetto che vogliamo valutare e alla persona che svolge la valutazione stessa. Anche il livello di complessità degli strumenti è differente; alcuni strumenti sono più intuitivo e facilmente utilizzabili, altri richiedono maggior esperienza e competenza.

In fase di progettazione bisogna decidere quale indicatore prendere in considerazione per ogni obiettivo; dobbiamo, cioè, stabilire quali sono quegli elementi a cui si presterà attenzione maggiore in fase di valutazione così da capire se si sta raggiungendo l’obiettivo o meno. È grazie agli indicatori che riusciamo a capire se le strategie attuate sono positive o se è necessario rivedere le strategie d’azione.

Una misurazione oggettiva

Una volta individuati gli indicatori è fondamentale pensare a quali strumenti sono più adatti a misurarli. La scelta di strumenti adatti permette di raccogliere dati condivisibili e avere degli elementi oggettivi su cui basare la verifica finale.

Quello della scelta degli strumenti corretti è un processo complesso che richiede molta attenzione non solo nel pensare gli strumenti migliori, ma anche nell’osservazione quotidiana. Proprio per questa complessità, soprattutto le prime volte, può essere utile condividere la valutazione suddividendosi gli indicatori cui prestare attenzione. Così facendo sarà possibile focalizzare la nostra attenzione su aspetti precisi (senza accantonare completamente tutti gli altri) e condividere con il gruppo quello che abbiamo osservato.

Buona valutazione = buona verifica

Fare una buona valutazione è importante per fare una verifica vera in cui ci diciamo la verità ma la facciamo anche; riusciamo così a puntare in alto e alzare il livello della qualità. Entriamo, così, nell’ottica che la qualità è un processo continuo che richiede di spendere del tempo, fare fatica e confrontarsi con gli altri e con sé stessi.

La riunione di verifica è, a tutti gli effetti, il momento della verità; dobbiamo però fare attenzione a non confondere questa verità con l’immediatezza e l’emotività. Per esempio: ci convinciamo spesso che quando qualcuno ci dice cose da arrabbiato ci stia dicendo la verità, ma quando siamo arrabbiati non siamo forse alterati, e quindi altro rispetto a noi?

In conclusione

È necessario, quindi, lavorare sull’oggettività. Certamente è inevitabile farsi condizionare in parte da emozioni e vissuti personali, è fondamentale però non far prendere loro il sopravvento. Proprio per questo all’interno di Projectus (strumento formativo che a brevissimo uscirà nella sua nuova edizione) abbiamo pensato a diversi elementi per aiutarvi nella gestione di una riunione di verifica, in particolare in quelle conclusive e più impegnative delle altre.

 

Gigi Cotichella

Foto di Scott Graham su Unsplash