B.U.O.N.I 12: UN MANIFESTO PER LA MEDIA EDUCATION

Un libro per continuare a riflettere sul ruolo dell’educazione ai media, con i media e nei media. Sviluppare il senso critico, la consapevolezza ed esplorare vie alternative diventano esigenze fondamentali di tutti e per tutti.

UN MANIFESTO PER LA MEDIA EDUCATION

Che cos’è?

È un saggio/manifesto che unisce teoria ed spunti pratici per sperimentare quanto appena letto. Un manifesto perché espone con semplicità e linearità la visione di Buckingham sul ruolo e il compito della media education nella e per la società contemporanea. È un saggio perché le questioni e le riflessioni che porta avanti sono dense e vanno in profondità, al nocciolo della relazione e dell’utilizzo dei media.

Perché leggerlo?

Perché non basta usare tanto i media per conoscerli. La radio, i giornali, la televisione, i social network hanno delle regole proprie non sempre manifeste. Oggi appare sempre più necessario lo sviluppo di un pensiero critico, di aumentare il livello di consapevolezza e di responsabilità verso questi strumenti. Un approccio tecnico non è più sufficiente, c’è bisogno di integrarlo con uno sguardo e un pensiero educativo di più ampio respiro.

Per chi?

Per tutti, perché i media interessano e sono presenti nella vita di tutti.

Un punto forte

Non c’è una polarizzazione netta a favore o contro i media ma uno sviluppo di pensiero critico su di essi. Buckingham fornisce al lettore strumenti di lettura fondamentali per capire il rapporto tra la produzione, i linguaggi mediali (la loro grammatica e sintassi), la rappresentazione della realtà secondo le loro logiche e il pubblico.

Un’idea regalo

Un insegnate. Un educatore. Un formatore. Chiunque voglia stare sui social con maggior consapevolezza e responsabilità.

L’autore

David Buckingham ha fondato e diretto per lungo tempo il Centre for the Study of Children, Youth and Media presso l’Institute of Education della London University. È consulente sul tema media, educazione e giovani per organismi internazionali come l’UNESCO, le Nazioni Unite, l’Unicef, la Commissione Europea. Ha all’attivo numerose pubblicazioni e un blog (in inglese) su cui pubblica numerosi articoli e riflessioni.

La Pagella

Leggibilità 9

Il testo è snello e di facile lettura. Il linguaggio usato e le riflessioni partono e si intersecano con la quotidianità.

Concretezza 8.5

Tutta l’ultima parte del libro vuole essere un compendio di usi possibili della media education a scuola. Non attività preconfezionate ma domande stimolo da cui partire a immaginare e progettare.

Collegamenti 7.5

La pecca è che manca la bibliografia nel libro, ma le note sono piene di riferimenti a suoi lavori, articoli sul blog e lavori di colleghi. Senza dimenticare la parte anche “storica” della riflessione sui media.

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Irene Raimondi