Usiamo internet per ogni ricerca, perché è più facile. Per assurdo però, ora che abbiamo più possibilità sappiamo ricercare meno efficacemente.
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Usiamo internet per ogni ricerca, perché è più facile. Per assurdo però, ora che abbiamo più possibilità sappiamo ricercare meno efficacemente.
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La voce è l’elemento più presente e spesso più trascurato. Il teatro ci aiuta a viverla meglio, non solo come strumento, ma come eco dei nostri contenuti. Continue reading
Quando abbiamo più di un incontro formativo nasce l’itinerario, in cui un ruolo importante è quello dell’accompagnamento. Quattro sono le basi fondanti per far sì che sia davvero formativo ed efficace. Continue reading
Quante volte, parlando al bar tra amici, è nata un’idea geniale? E se fosse possibile replicare quella stessa facilità di scambio anche in contesti strutturati, come i World Cafè? Continue reading
Penso che condividere sia tutt’altro che semplice. Bellissimo, ma impegnativo. La prova è che per condividere con voi tutto quello che facciamo e il nostro sapere ci vuole così tanto impegno e prova che ogni tanto saltiamo una settimana (e qui ci andrebbe la faccina imbarazzata con la gocciolina di sudore!).
Condividere è un’arte e richiede un lavoro artigianale. Certo, più si lavora insieme e più si automatizzano alcuni processi, ma tanto poi ci vuole un passaggio personale, il tocco finale. Questo richiede tempo, energie, investimenti. Per questo molti non lo fanno. D’altra parte il punto è proprio questo: perché farlo? Perché il condividere è la parte di presente che prepara il futuro. Questa è la premessa ad alimentare il Bene Comune, e il Bene Comune è il fondamento per ogni bene personale. Noi nasciamo da un plurale e al plurale, e non possiamo fare a meno di crear legami e relazioni. Noi non possiamo non fidarci: dagli acquisti di ogni giorno, alle indicazioni di qualcuno quando ci siamo persi, a quello che ci dice un esperto. Se critichiamo qualcuno, cerchiamo qualcun altro in cui confrontarci e trovare consenso.
Condividere però ha un vantaggio in più: ci rende protagonisti assoluti. Siamo noi che facciamo il primo passo, siamo noi che abbiamo qualcosa da dare. Condividere insomma, è impegnativo, ma ci rende dei fighi pazzeschi mentre rende ad altri la possibilità di diventarlo. Ecco perché abbiamo voglia di condividere che cosa abbiamo combinato in queste due settimane.
6 e 7 Ottobre – Molfetta
Dopo 3 anni sono tornato al seminario Regionale Pugliese per formare l’equipe educante. Con loro mi sembra di tornare a casa. E ogni volta imparo qualcosa: le foto di gruppo si fanno all’inizio… perché poi molti scappano. Nel mezzo, ho fatto anche una serata con i seminaristi sulla sinodalità, il camminare insieme ecclesiale, che insegna a tutti l’arte del decidere insieme. Bello! Soprattutto il quiz umano!
8 ottobre – Brindisi
Bello quando il tuo laboratorio piace talmente tanto che gli iscritti esplodono e da circa 20 persone che pensavi, devi riadattarlo per 76! Ce l’abbiamo fatta grazie a un tema forte, un bellissimo gruppo di lavoro, un pizzico di Projectus e una scheda per lavorare a gruppi. Il tema? . Pensare e strutturare itinerari per gli adolescenti. Il mio feedback? Al di là della tavola… belle sensazioni di futuro! 🙂
8 0ttobre – Acquaviva delle fonti
Stesso giorno, stessa regione. Ad Acquaviva delle fonti per iniziare a lavorare con l’equipe del progetto Tabità – Casa dei talenti. Un progetto bellissimo della Caritas locale: un centro che aiuti i giovani 16-29 a sbocciare, a vivere alla grande, che li renda forti e agili… come gazzelle! Perché Tabità significa questo, oltre a essere un personaggio biblico davvero affascinante. Ve ne scriverò!
14-15 0ttobre – Cetraro
Dopo il successo del Forma.T delle Misericordie della Sicilia, Antonio di Lisi di ForLudo ha bissato con le Misericordie di Calabria e Basilicata. Sempre bello lavorare alla formazione di un certo tipo e sempre significativo ricevere come feedback la frase: “Ah, ma allora si può fare formazione in un altro modo!”.
16 ottobre – S. Giovanni Canavese
Si è concluso nel migliore dei modi il percorso ACCOMPAGNARE INSIEME della diocesi di Ivrea. Qui, oltre il percorso base L’ARTE DI ACCOMPAGNARE, ho fatto una supervisione per un anno, e una giornata in presenza per la riprogettazione. La foto dice tutto e a voi dice che ieri ho avuto la conferma che bisogna fare il secondo manuale. Molto lo dovremo a questo piccolo manipolo di eroi e al cammino fatto insieme.
Per ora è tutto. Non so se sia poco o tanto, so che forse dovrei dire per ora è frutto… perché nasce da condivisione passate. Per ora è seme, perché il frutto nutre, il frutto porta a nuove generatività.
Buona settimana, buone condivisioni, buon tutto.
“Chi cerca, trova”, diceva il detto per invogliarti a non smettere di andare avanti. Oggi diremmo che dipende da quello che trovi. Io invece vorrei difendere il verbo cercare in sé. Come predisposizione per il miglioramento, che poi è il fine di ogni formazione, non pensate?
È stata una settimana piene di ri-cerca e per fortuna anche di bei ritrovamenti. Stiamo ultimando la nostra sede, ma anche le proposte per la nostra community. Ne vedrete delle belle. Nell’attesa, potete sempre cercare qualcosa di bello nel nostro Pagliaio, giusto per dare una mano a chi cerca una nuova idea, a volte difficile come il famoso ago. E noi di AGO ce ne intendiamo.
Infatti, anche questa settimana, ho e abbiamo cercato di dare il meglio di noi sul campo.
Martedì 27 e Mercoledì 28/9 – Pisa
Due bellissimi giorni di formazione con i project manager di Enel Green Power presso il centro di Pisa.
Tema il RISK MANAGEMENT, visto dal punto di vista umano: perché sottovalutiamo i rischi? Che cosa ci porta a sbagliare? Quali strumenti possiamo mettere in campo per sbagliare il meno possibile.
Due giorni intensi, con giochi, attivazioni e approfondimenti. Un format che oltre a renderci fornitori ufficiali di Enele Green Power, ci farà diventare internazionali!
Venerdì 30/09 – Sabato 1/10 – Enna
Questa volta a guidare il Forma.T delle Misericordie d’Italia, nella sua edizione siciliana, è Antonio Di Lisi. Una serata sull’appartenenza e il senso dell’identità e sul lavorare insieme. Una mattina per i nuovi formatori per andare oltre le solite slide riscoprendo i 7 assiomi della comunicazione in aula.
Sabato 1/10 – Siena
Nella bellissima cornice della Basilica dell’Osservanza (SI), Emanuele Bortolazzi ha lavorato con i futuri formatori delle Misericordie della Toscana, zona Senese. Un percorso per riscoprire la propria identità (perché nessun formatore è neutrale), i principi dell’andragogia e il metodo S.P.R.I.N.T.
Sabato 1/10 – Sesto s. Giovanni
Appuntamento annuale per la formazione dei nuovi insegnanti dell’Istituto Salesiano di Sesto S. Giovanni. Un progetto formativo completo di cui siamo orgogliosi di far parte. Sono andato io e ho lavorato sulle Chiavi della Comunicazione, con gli allievi e tra pari. Un incontro così bello che ho dimenticato di fare le foto, perciò vi metto i mitici Story Cube sempre presenti… e anche questa volta, maledizione annullata (chi li ha usati con me, lo sa! ;).
Per ora è tutto, anche se molto di più quello che dovrei dirvi. Un po’ di pazienza e saprete tutto.
Buona settimana, buone ricerche, buon tutto.
GG
Che fatica comprare un gioco nuovo per la famiglia! Sarà quello giusto? Piacerà? E se ci fosse un modo per educare al di là del risultato dell’acquisto?
È un verbo bellissimo, ma in italiano l’abbiamo un po’ bistrattato: è solo una roba per bambini, è (addiritura) pericoloso. Le cose non vanno meglio se ci spostiamo al latino ludo, togliendo LUDOTECA, tutte le parole formate con ludo sono negative: ludopatia, deludere, illudere, colludere…
Per questo nel mio metodo formativo ho usato PLAY, perché lì la ricchezza è rimasta.
Ma qual è questa ricchezza? È la possibilità di ritornare a rimettere le fondamenta, perché se è vero che con il gioco, noi impariamo a vivere e impariamo a imparare, giocando noi possiamo rimettere a posto l’umano.
Certo c’è il gioco e ci sono i giochi, c’è il giocare, l’apprendere giocando, il giocare da soli, il giocare insieme, il gioco libero. C’è tanto da riflettere, imparare, costruire. Ma ciò non toglie che giocare rimette a posto l’umano. E quando il gioco umilia, appesantisce, stanca? Beh, la prima cosa che mi domando è: “È ancora gioco?”. Forse dovremmo avere il coraggio di studiare il gioco di più e ancora di più, giocare, mettendoci in gioco.
Studiare il gioco. Due libri mi sembrano essenziali: IL BUON GIOCO e GIOCARE PER GIOCARSI . Di entrambi, trovi la nostra recensione.
Giocare. Per questo punto vi rimando alla nostra proposta di questo tempo: un kit fatto da un gioco (Dixit Odyssey), una scheda TrasformaGioco (per usarlo a casa, a scuola, in oratorio, in azienda) e un Ebook (l’ImmaginaOratorio).
Mettersi in gioco. Vi dico solo che questa settimana senza lavori in esterna è stata pienissima.
Perché AGOFormazione si è messa in gioco.
Perché AGOFormazione è diventata davvero una squadra.
Perché AGOFormazione ha preso casa.
Perché AGOFormazione vuole costruire con voi una vera comunità di senso.
Per questo a breve, arriveranno un po’ di novità per tutti voi. Perché mettersi in gioco non è mai solo questione di un momento. Mettersi in gioco è questione di allenamento.
Noi ci stiamo preparando per voi.
Buon gioco, buona vita, buon tutto
GG
Noi progettiamo perché tutto sia come vogliamo noi. Progettiamo come risposta al cambiamento, perché è il nostro modo di rispondere alla vita. Continue reading
Spesso ai corsi si chiede qualcosa all’ultimo al formatore e tante volte non c’è il tempo per approfondire. Lo facciamo ora, sempre sul cambiamento. Continue reading